venerdì 11 marzo 2016

Turn Over

Riporto il testo dal blog "dal15al25" di Gian Luca Pasini

Post del 11 marzo 2016

"La presa di posizione degli allenatori

Come Associazione Italiana Allenatori di Pallavolo riteniamo doveroso esprimere la nostra opinione di merito nella tematica di recente intervenuta tra la Lega maschile di pallavolo e la società Dhl Modena Volley per le considerazioni che da essa possono scaturire sulla figura professionale del responsabile tecnico di una squadra.

Adeguandoci alla dimensione pubblica assunta dalla querelle Lega-Dhl Modena Volley-Lorenzetti-Righi (intervista) , interveniamo altrettanto pubblicamente mossi da un’ottica che , senza omettere una valutazione sulle decisioni tecnico-sportive del nostro associato Angelo Lorenzetti e degli effetti da essa derivanti sul sistema volley, vuole travalicare la dimensione individuale legata alla figura del singolo head-coach per approdare ad una conclusione che tocca l’intera classe degli allenatori, dei loro diritti e delle loro facoltà.
Senza esitazioni esprimiamo il nostro dissenso in merito alla comunicazione con la quale la Lega, invitando ad una riflessione la dirigenza della società DHL Modena Volley , ha di fatto e in ultima, concreta analisi stigmatizzato la decisione dell’allenatore Angelo Lorenzetti di procedere ad un ampio turnover in occasione dell’ultima partita di regular season del Campionato di Superlega; riteniamo che non spetti alla Lega interferire, anche in modo indiretto attraverso un Club ad essa associato , sull’autonomia decisionale di un tecnico nella definizione dell’organico di squadra da schierare in una gara.
L’impegno che un allenatore assume contrattualizzando le sue prestazioni con un Club è di raggiungere il miglior risultato finale possibile per la squadra che allena e per la società per la quale è tesserato, in ogni manifestazione a cui partecipa.
Se, con l’attuazione del turn-over più ampio permesso dalle regole , un allenatore ritiene di facilitare il raggiungimento dell’obiettivo del miglior risultato finale con la concessione di un turno di riposo nel corso di un Campionato o di una manifestazione ad atleti debilitati sul piano fisico e delle risorse nervose da super impegnativi calendari di attività internazionale e nazionale, nessun terzo, ad eccezione forse della dirigenza del Club di appartenenza dell’allenatore, può avanzare una giustificabile pretesa di limitarne l’autonomia e l’indipendenza nella attività da svolgere, compresa in primis quella di decidere se e quali atleti impiegare in gara e quanto a lungo.
Il richiamo generico alla così detta “formazione migliore” non si esaurisce nell’esclusione dalle partite dei soli atleti infortunati, ma di tutti i giocatori ( nel rispetto delle regole, non importa quanti ) che l’allenatore, per mille motivi diversi , ritiene opportuno non utilizzare , anche solo per stanchezza; di quest’ultimo assunto, se necessario, ne abbiamo avuto consistente riprova proprio nell’ultimo turno di Campionato da parte di allenatori di importanti squadre e società sia in Italia che all’estero.
Ciò premesso, non sono la trasparenza e l’onestà del comportamento di Angelo Lorenzetti, né , a quanto ci consta, di quello degli allenatori di cui sopra i fattori che possono portare nocumento alla SuperLega ; ci piace di più pensare che il tecnico della società Dhl Modena Volley, come è accaduto per tanti altri tecnici , ha usato riguardo verso gli atleti che allena e che sono arrivati stremati all’epilogo del Campionato a seguito di calendari di gare inaccettabili, ha schierato atleti a referto arbitrale dalla prima giornata di gare in poi, è stato attento alle aspettative dei migliori risultati finali chiesti dagli sponsor del suo Club e dalla sua stessa società , non ha ingannato il pubblico pagante di Modena e di Padova preannunciando l’effettuazione del turnover dei propri giocatori, non è stato colpevolmente reticente con il mondo delle scommesse, non si è nascosto alle altre società della Lega nell’esercitare con chiarezza un suo diritto evitando di ricorrere alle deprecabili, consuete ed ambigue dichiarazioni d’occasione ; in sintesi, ha mostrato dignità professionale che riteniamo sia da apprezzare e non certo da sanzionare."


Le mie domande da giocatore ancora giovane:

- è ancora bella come prima la pallavolo??
- se "no", cosa si può fare per renderla migliore in tutti i campi tutte le domeniche?
E per farla vedere "in giro" un po' di più? E con questa domanda non nascondo l'invidia anche verso il rugby(solo la nazionale ad onor del vero) che non porta risultati in campo nemmeno per sbaglio, eppure...




Devo migliorare da pallavolista....e non essere tra gli invidiosi che Francisco de Quevedo descriveva così:

"L’invidioso piange più del bene altrui che del proprio male."



...piangere per questo sarebbe veramente tempo impiegato male che potrei usare per far di meglio con ciò che ho!