giovedì 27 agosto 2015

La solita nuova storia

“Anche questa è finita. Le colline, Torino, Roma. Bruciato quattro donne, stampato un libro, scritte poesie belle, scoperta una nuova forma che sintetizza molti filoni (il dialogo di Circe). Sei felice? Sì, sei felice. Hai la forza, hai il genio, hai da fare.(...). Tutti ti ammirano, ti complimentano, ti ballano intorno. Ebbene?”
Il mestiere di vivere, Cesare Pavese


Ci siamo: un'altra estate è alle spalle! E questo significa solo una cosa per noi pallavolisti: un'altra stagione è alle porte!! Più nostalgia o più gioia....?? Mah.. semplicemente il solito indecifrabile periodo di passaggio, cortissimo sulla carta ma che in realtà sembra non finire mai!

Quest'anno la mia macchina non avrà molto da faticare e dovrà sopportare ben pochi km: sono solo 240 quelli che mi separano da Civita Castellana!
Già: Civita! Si rientra in regione...si ritorna alle origini! E si imparano nuove cose: sapete come si chiamano gli abitanti di Civita Castellana??  Civitonici!
Bando alle ciance! Cosa succede nella testa di un'atleta in preseason?? Inutile parlare di aspettative o obiettivi: io sono un giocatore è l'obiettivo è vincere! Cosa? Qualsiasi cosa!!! Credete che se ad un pilota di formula1 mettessero in mano un trattore per correre un gran premio lui non proverebbe comunque a vincere??? Certo che lo farà...però vi sconsiglio di parlarci prima e soprattutto dopo la gara!!! Fatto sta che l'obiettivo è sempre e solo uno...e da questo punto di vista non aggiungo altro. Anche perchè la mia squadra è tutt'altro che un trattore!!



Dopo ormai diversi anni in cui mi sposto su e giù per la nostra amata penisola (più giù che su in realtà!!) posso solo dire che le sensazioni sono sempre le stesse e sempre bellissime: emozione e attesa per l'inizio; curiosità di conoscere la squadra, il posto; carica e voglia di incominciare a giocare e fare sul serio; timore e buoni propositi per la fase di preparazione atletica...ma soprattutto ci sono i momenti! Quei momenti! Sempre gli stessi...che tornano sempre in mente quando non li viviamo.
Il primo giorno nello spogliatoio, l'odore delle maglie nuove e la confusione di buste, bustine, scatole e sacchetti che contengono il materiale. I lacci che si stringono per la prima volta: e guai a non allacciarli nel modo o nell'ordine giusto che porta male! Il caldo della palestra mezza buia in estate...
"- le luci si accenderanno più avanti che oggi niente palla, si corre e basta!-
- ...azz...-"
La prima sudata, le prime fatiche e i crampi: i maledetti crampi che ci morderanno i muscoli...gli stessi benedetti crampi che giustificano una birretta serale post-allenamento! E poi la palla liscia e pulita che sembra di plastica per quanto è nuova! E il campo! Quel quadrato magico che anche quest'anno avrà subìto il sortilegio del malefico stregone a cui stanno antipatici tutto i pallavolisti...il solito sortilegio...
...ma si che lo conoscete...
...lo avrà fatto anche sul vostro campo, ne sono certo: è quella magia per cui quando attacchi il campo si rimpicciolisce e quando difendi si allarga! Lo avete visto anche voi, no??



Magico, magnifico, terribile e stupendo campo.
E poi i compagni, gli allenatori... la città...le case nuove...
A proposito!!!
"...non posso ridurmi all'ultimo...ora devo fare le valigie che la settimana prossima si comincia!!!"
Anche questa è sempre la stessa frase...e sempre con lo stesso risultato: domenica sera a mezzanotte ancora sarò piegato tra l'armadio e il letto a chiudere la valigia "che lunedì mattina si parte"...potete scommetterci!!!

Tra poco si comincia e non si scherza più: quindi da ora testa a Civita!!
Ciao estate ti saluto in musica:



e a passo di questa stessa bellissima musica si ricomincia!! Buon divertimento a noi e a tutti quelli che ci seguiranno in questa lunga annata!!!

Forza Civita!!
Arrivederci estate


A presto casa...ora parto..
A prestissimo Civita!!!

instagram: andrea_cesarini7
twitter. @Andrea_Cesarini


ps.: il brano scelto è di cesare Pavese di cui oggi ricorre il 65 anniversario della morte avvenuta il 27 agosto 1950

giovedì 20 agosto 2015

Perchè un blog?

Gli americani non hanno ‘sto impiccio. Loro si dicono subito: ti amo. I love you. Se lo dicono per salutarsi, per farsi le coccole, per dichiararsi amore eterno. Altrimenti usano il mi piaci. Che almeno è leale. I like you. E visto che sono entusiasti lo dicono parecchio. Lo sussurrano all’orecchio della fidanzata e lo esclamano davanti a una fetta di cotechino. Noi invece sempre lì col misurino. Mi vuoi bene ma come? Come alla tua cocorita? Ma quanto? Dammi un’idea di dosaggio. S.q.? Secondo quantità come nelle ricette dei manuali? Adesso i codardi azzardano anche il: “Mi fai stare bene”. Alla Biagio Antonacci. Sai che sforzo. Mi fai stare bene lo puoi dire a chiunque. Persino al tuo medico shiatsu quando ti schiaccia i piedi e ti mette a posto la cervicale. E poi il mi fai stare bene la dice lunga su quanto sia sempre tu il punto di partenza, l’alfa e l’omega del tuo moto sentimentale, il baricentro e la convergenza dei tuoi sensi.
Luciana Littizzetto, Col Cavolo

Perché un blog? Perchè amo pensare, ragionare e, soprattutto, farlo nel modo migliore: avendo più punti di vista. Credo che l'unico modo per cercare di dare completezza ad un ragionamento sia analizzare le cose sotto ogni aspetto. Semplicemente questo è il motivo del mio blog: avere il vostro parere...un altro punto di vista, un confronto.
Amo leggere, scrivere e conoscere...e amo farlo nel mio piccolo angolo di paradiso, al caldo, accanto al camino, in compagnia di qualcosa di buono da bere...e magari insieme alle persone giuste!

il camino di casa 

Libri, storie e favole sono da sempre per me un ottimo trampolino di lancio per vagare con la mente ed è per questo che il mio blog sarà intriso della loro presenza ed ogni post inizierà con un testo “non mio”. Ovviamente i temi saranno vari e random visto che i ragionamenti partiranno da casuali situazioni di vita vissuta...da me!
Spero di divertire, accompagnare e trovare compagnia in questo mio viaggio da scribbacchino informatico e(perchè no?) far pensare!


A questo punto credo sia utile spiegare il perché di un nome così bislacco al blog!! Dopodiché con le presentazioni dovrei aver finito...promesso!!

Tutto è cominciato qualche anno fa, quando giocavo nella Sir Safety Perugia volley, squadra che attualmente milita nella serie A1 del campionato italiano di pallavolo. L'istrionico presidente di quella società era solito(e lo è ancora!) dare un soprannome, o nome da battaglia che dir si voglia, ad ogni componente della squadra e dello staff: belva, panzer, uncino, drago, lupo. kojac, ecc.ecc. Nomi aggressivi, per “spaventare” l'avversario, insomma, nomi da combattimento! 
Il mio era il “nano”....e vabbé, lo so che non incute timore! E immagino anche che non ci sia nulla di strano nel dare ad un giocatore di 176cm un soprannome del genere in uno sport praticato da atleti di altezza compresa tra i 190cm e i 220cm. Credo sia stato proprio questo il ragionamento fatto dal pres quando, l'anno precedente a quello che io avrei trascorso a Perugia, è venuto a vedere una partita di Roma, squadra in cui militavo. Vi racconto meglio i fatti.

esultanza durante una partita(a maglie inverse!) 

Era la finale di coppa Italia, giocavamo a Montecatini Terme, campo neutro, contro il Bologna. Alcuni nostri tifosi avevano colorato gli spalti con un mega cartellone nero e verde con su scritto:” forza Nano, Roma facci sognare”! Il presidente perugino, sugli spalti, guardando attentamente il nostro campo vede 6 giocatori in maglia verde più il libero(cioè il sottoscritto) in maglia nera: la media dell'altezza dei giocatori in maglia verde è circa 2m, con qualche picco più alto. Il giocatore in maglia nera, dal basso dei suoi 176 cm, scompare tra gli altri quando la squadra si abbraccia a centro campo per festeggiare un punto!!! Secondo voi a chi potrà mai esser dedicato quel cartellone?!?!?
Ve lo dico io: a un giocatore romano di 2m che dalla nascita ha quel particolare soprannome! A Roma capita spesso di dare soprannomi che scherzino sulle più evidenti “qualità” del soprannominato. Vi faccio il più classico dei classici tra gli esempi: “belli capelli” è il soprannome perfetto per un calvo! Fatto sta che l'attento presidente ha evidentemente registrato quel cartellone della finale di coppa e l'anno successivo, durante la cena di presentazione della squadra, ha spiegato davanti a un bel po' di gente che il motivo per cui io avevo quel nickname, un po' diverso da quello di tutti gli altri, era che le tifoserie mi conoscevano in quel modo e non sarebbe stato lui a cambiare un nome di battaglia così "famoso"!!!
fasi di gioco a Perugia


Credo di non avergli mai spiegato come stiano le cose in realtà e quel soprannome, quando torno a Perugia, è ancora dedicato a me!

Il mio soprannome vero, al di là delle varie abbreviazioni del cognome, è Caesar: un po' storpiatura del cognome, un po' riferimento al grande Caio Giulio Cesare! E' un personaggio decisamente più importante di me ma funziona da chiaro collegamento alla mia romanità per chi non mi conosce!!



Dal prossimo post si comincia sul serio...spero vi piaceranno le storie del nano Caesar!!



on instagram #lestoriedelnano
on twitter @Andrea_Cesarini

lunedì 17 agosto 2015

Per prima cosa mi presento!!

“Nessuno è perfetto, ma ognuno è unico: questo rende prezioso il dono della nostra esistenza, perché nessuno potrà donare al mondo quello che portiamo noi.
E ogni anno la primavera torna, per quanto l’inverno sia stato lungo e rigido. C’è una perfezione nel mondo, assoluta, così come c’è dentro di noi. 
(...)
Esprimiti liberamente nel tuo sentire, non aver paura di ciò che senti, anzi, tutto ciò che non esprimi può diventare risentimento verso te stesso, gli altri e il mondo.”

Tiberio Faraci, Laura Goglio, Corso per Amare Te Stesso


Si cambia vita e si cambiano punti di vista! Ma avere più punti di vista è un arricchimento infinito!
Confronto e comunicazione: semplicemente questo è il motivo di questo blog...e spero che possiate aiutarmi e che troverete anche la pazienza e il divertimento di ascoltarmi!!

Mi presento con qualche foto e un lavoretto che ho fatto qualche tempo fa per un amico. Nonostante la voglia di scrivere su questo blog penso sempre che i fatti e le cose concrete contino più di mille parole!
E poi saper usare le parole "esatte", per dirla alla Calvino, è difficile!

Et voilà me:

 pallavolo

montagna

amici 

bere il buono 

 la corsa...ma ultimamente anche l'mtb

Probabilmente scordo qualcosa...ah si: mi piace scrivere e mi piacciono le favole! E amo leggere e viaggiare...che spesso sono la stessa cosa!

E ora eccovi il mio lavoretto, la recensione di un libro di un mio amico: "Forza e coraggio" di Giacomo "Jack" Sintini. La recensione la trovate anche su anobii...e su anobii, twitter e  instagram ritrovate anche me rispettivamente agli account:

- twitter -> @andrea_cesarini
- instagram -> andrea_cesarini7
- anobii -> caesar7

Ma bando alle ciance da social a torniamo alle cose serie: ecco la mia recensione anobiana... 

#forzaecoraggio
"Voi sapete dov’ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a sopravvivere. Adesso sono campione d’Italia. Non voglio sembrare melodrammatico, però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, perché il sole può tornare a splendere! Io l’ho visto, ce l’ho fatta, e io non sono nessuno, sono una persona normale”.

E' Giacomo Sintini che parla e si racconta. Nel libro c'è la sua storia. L’amore per Alessia e la loro bambina. La famiglia e la pallavolo. E' una storia come altre. Ma in un momento cambia tutto...crolla tutto! Abituato ad essere un protagonista dello sport, sempre sotto i riflettori, Jack si ritrova nel buio totale: “da solo, lo confesso a me stesso, scandisco mentalmente la parola: tu-mo-re. È un dolore cupo, profondo. È nascosto, in un punto dove i miei occhi non possono arrivare".

Nel buio, sempre nel buio, comincia una lotta dura: sedici mesi di cure, sette cicli di chemioterapia e l’autotrapianto di midollo osseo. Intorno a lui c’è molto amore, quello della moglie Alessia, della piccola Carolina e dei suoi genitori. Prega molto, Giacomo, e spera, con tutto il cuore, di guarire per poi ricominciare a giocare”. Nel buio ma mai da solo. Si stupisce dello sguardo della gente che lo guarda perché pelato, senza sopracciglia e con la mascherina. “Mi piacerebbe che in giro ci fosse meno ignoranza. Chi va in giro senza capelli dovrebbe essere visto come un guerriero, non come un morto che cammina”. Un lotta difficile ma che si può vincere. “Non era scontato che riuscissimo a non cadere nella disperazione. La disperazione è la completa assenza di speranza. Facendola entrare avremmo visto le vie d'uscita non come delle occasioni ma come delle condanne. C'è una bella differenza tra limitarsi a vedere il problema e rimboccarsi le maniche alla ricerca di una soluzione”.

Un racconto di sport e di vita in cui Jack si mette a nudo e, senza paure e senza freni, ci conduce per mano attraverso la sua storia, spiegandoci come il lieto fine non sia un'utopia ma solo “l'opportunità di provarci ancora”. Un'opportunità per la quale dobbiamo lottare quotidianamente con “forza e coraggio”. Attenti a questo libro lettori perché non è una semplice biografia: è un'arma! Un'arma che Jack ci regala per combattere questa battaglia. Un'arma da usare e riusare, da leggere e rileggere quando non vediamo più il sole e la speranza. Un'arma fondamentale per comprendere la bellezza della vita. Un'arma che ci sprona ad affrontare le difficoltà positivamente e con lo spirito giusto, anche quando queste sembrano insormontabili."


Questo era un pochino di me...come vedrete in corsivo in questo blog ci saranno sempre testi di libri e personaggi famosi o testi che quantomeno abbiano a che fare qualcosa con la lettura.
Prossimamente vi spiego anche lo strano nome del blog: promesso!!!
Alla prossima!!!

ps: ovviamente il libro è straconsigliato a tutti!!!