domenica 7 maggio 2017

Mia al quadrato

C'è un'espressione che mi piace, che va oltre il senso geometrico o matematico: fare quadrato. Significa compattarsi, allinearsi, proteggersi, resistere, difendere, difendere per poter attaccare. E il bello è che il nostro campo è quadrato.
La pallavolo non è l'unico sport dove il campo sia quadrato: c'è anche il pugilato, ci sono anche gli scacchi, che sono molto più di un gioco.
E non è un caso.
Il ring […] è l'unica cosa quadrato di uno sport dove tutto il resto non quadra.
E la scacchiera è un recinto, forse una prigione, può essere paradiso o inferno, dove la mente rischia di liberarsi ma anche di fondersi, dove tra genio e follia basta una sola mossa.
[…]
La pallavolo può avere la stessa fisicità del pugilato, drammatica, e la stessa strategia degli scacchi, geniale.

Ivan Zaytsev, "Mia"




Stavolta sono partito dalla geometria e dalla biografia di un mio amico, nonché ex compagno di squadra, per i miei ragionamenti estemporanei.

Cosa spinga un giovanissimo atleta a scrivere un libro su se stesso è presto detto ed è una cosa che lo accomuna a tutti gli appassionati scrittori e lettori: il racconto e il bisogno di raccontare, di condividere se stessi e di esprimersi in qualche modo.
Cosa spinga me a scrivere del “quadrato” è un mistero che spero svelarvi man mano che leggerete. Spesso una parola chiave può aprire un mondo: a me è successo oggi!

Il rapporto tra Ivan, Pallavolo e media mi ha dato molto da pensare: credo sia una cosa che faccia bene alla pallavolo e spero che avvicini molti ragazzi e ragazze al nostro bellissimo sport.

Un mio vecchio allenatore sosteneva che la pallavolo è uno sport semplice a cui possono giocare tutti. Vero e condivisibile.
Aggiungiamo un minimo di agonismo a questo sport spesso accusato di essere una pratica da “femminucce”?
Allora lasciatemi dire che tutti possono giocarla, ma non tutti possono giocarla bene.
Quello che mi chiedo oggi è: quali abilità servono per giocare a pallavolo e come si fa a giocare meglio degli altri?!?
Facciamo un passo indietro. Gli elementi che caratterizzano ogni sport sono 3: tecnica, fisico, testa. La pallavolo non fa eccezione.

La tecnica, tranne qualche fenomeno che la possiede innata, è alla portata di tutti: nella pallavolo non ci sono movimenti naturali e, conseguentemente, tutti devono costruirla da zero. Chiarisco con un esempio il concetto del movimento non naturale: se diceste ad un bambino di fare un salto non sognerebbe mai di fare la classica rincorsa pallavolistica con lo stacco a 2 piedi quasi simultanei. Impossibile. Se diceste ad una bambina di prendere al volo un pallone non si sognerebbe assolutamente di fare un bagher....e potrei andare avanti ancora e ancora!
E il quadrato?
Platone associava il Quadrato al Quattro. Secondo il grande pensatore il Quattro si riferisce alla materializzazione delle idee...e in fondo cos'è la tecnica se non lo sviluppo personale di un movimento ideale necessario a raggiungere uno scopo?
In altre parole: tutti sappiamo cos'è un bagher, ma ognuno lo fa a modo suo o con il suo “stile”. Non solo: uno stesso atleta può compiere tanti bagher diversi tra loro perché adatta la sua tecnica alla situazione particolare.



Sul discorso “fisico” la storia è un po' diversa. Quando sento dire che la pallavolo non è uno sport fisico perché non c'è contatto mi spunta sempre un mezzo sorriso, soprattutto se parliamo di alto livello. Detto ciò, io uno scontro fisico con Zaytsev o Sokolov & Co. ve lo sconsiglio...poi fate voi!
Ad ogni modo, le caratteristiche fisiche minime per l'alto livello secondo me sono:
  • statura elevata, ad esclusione dei liberi ovviamente (ma anche qui si potrebbe aprire una discussione legata a diverse correnti di pensiero)!
  • Potenza
  • Rapidità
  • Elevazione (che potrebbe essere una conseguenza dei punti precedenti)
  • Agilità, flessibilità e buone capacità propriocettive
  • Discreta mobilità articolare
  • Buona vista
  • Ottime capacità anaerobiche
Troppe?? Beh, eccellere non è facile: è roba per pochi e serve un fisico ben definito. A tal proposito: fin dall'antichità il Quadrato rappresenta la squadratura della materia. In altre parole, la regolarizzazione di quanto per sua natura sarebbe rimasto informe e caotico. Questa figura è simbolo di definizione e di delimitazione costruita: esattamente ciò a cui deve mirare un atleta per affinare le sue capacità fisiche. Il corpo dev'essere reso funzionale all'azione se si vuole eccellere.

Testa! Qui si potrebbe aprire un mondo. La pallavolo non è altro che una partita a scacchi giocata a velocità supersoniche. Provate a fare una partita a scacchi dandovi massimo 10 secondi per ogni mossa: farete moltissime scelte sbagliate. La pallavolo è qualcosa di simile: vince chi sbaglia meno. Pensate che le azioni durano anche meno di 3 secondi! L'errore è inevitabile: se nessuno sbagliasse nulla la palla non potrebbe mai cadere.
Utopia, ma non impossibilità.



Quali caratteristiche rientrano nel concetto indefinito di “testa” necessario ad un atleta per eccellere? Io ci metterei
  • strategia
  • motivazione
  • obiettivo inteso sia in termini di prestazione che di risultato
  • sopportazione di errore e fallimento
  • concentrazione (serve sia per applicare la tecnica che la tattica)
  • capacità di estraniarsi dal contesto. Nell'alto livello è necessario sia durante le partite che quotidianamente perché, altrimenti, la pressione del giudizio altrui diventerebbe schiacciante.
Tutti questi elementi hanno un denominatore comune incredibilmente connesso ad uno dei significati legati alla figura del quadrato: la stabilità, o l'equilibrio.
Il Quadrato è una figura antidinamica, ancorata sui quattro lati, rappresenta l’arresto o l’istante isolato, cioé le idee di stagnazione, di solidificazione e di stabilizzazione.
Il quadrato sta ad indicare proprio la stabilità, la concretezza e lo spazio che noi occupiamo. Tutti noi cerchiamo la stabilità e la coerenza nelle nostre azioni. Quando ci troviamo in un luogo che non sentiamo come “nostro” e non ci da quella sensazione come di essere a “casa” proviamo smarrimento, ci guardiamo intorno con aria confusa, incapaci di prendere perfettamente il controllo della situazione. In una partita di pallavolo il controllo e l'equilibrio sono continuamente necessari e continuamente minati dall'avversario e da una serie lunghissima di situazioni psicologiche in continua evoluzione: solo una mente equilibrata e stabile può domarle ed eccellere.

Ultimo ma non meno importante, la pallavolo è uno sport di squadra: se non si fa quadrato intorno all'obiettivo nessuno potrà eccellere!

La cooperazione si basa sulla profonda convinzione che nessuno riesca ad arrivare alla meta se non ci arrivano tutti
(Virginia Burden)

Vi saluto con un consiglio personalissimo che può sembrare discordante con la frase appena scritta:
ricordatevi degli altri, preparatevi ed allenatevi per voi e per gli altri. L'”Io” è causa e conseguenza:

I risultati di un’organizzazione sono i risultati dello sforzo combinato di ciascun individuo.
(Vince Lombardi)


Ps: se non avete ancora letto "Mia" cosa aspettate a farlo?

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