C'è un'espressione che mi piace, che
va oltre il senso geometrico o matematico: fare quadrato. Significa
compattarsi, allinearsi, proteggersi, resistere, difendere, difendere
per poter attaccare. E il bello è che il nostro campo è quadrato.
La pallavolo non è l'unico sport dove
il campo sia quadrato: c'è anche il pugilato, ci sono anche gli
scacchi, che sono molto più di un gioco.
E non è un caso.
Il ring […] è l'unica cosa quadrato
di uno sport dove tutto il resto non quadra.
E la scacchiera è un recinto, forse
una prigione, può essere paradiso o inferno, dove la mente rischia
di liberarsi ma anche di fondersi, dove tra genio e follia basta una
sola mossa.
[…]
La pallavolo può avere la stessa
fisicità del pugilato, drammatica, e la stessa strategia degli
scacchi, geniale.
Ivan Zaytsev, "Mia"
Stavolta sono partito dalla geometria e
dalla biografia di un mio amico, nonché ex compagno di squadra, per
i miei ragionamenti estemporanei.
Cosa spinga un giovanissimo atleta a
scrivere un libro su se stesso è presto detto ed è una cosa che lo accomuna a tutti gli appassionati scrittori e lettori: il racconto
e il bisogno di raccontare, di condividere se stessi e di esprimersi
in qualche modo.
Cosa spinga me a scrivere del
“quadrato” è un mistero che spero svelarvi man mano che
leggerete. Spesso una parola chiave può aprire un mondo: a me è
successo oggi!
Il rapporto tra Ivan, Pallavolo e media
mi ha dato molto da pensare: credo sia una cosa che faccia bene alla
pallavolo e spero che avvicini molti ragazzi e ragazze al nostro
bellissimo sport.
Un mio vecchio allenatore sosteneva che
la pallavolo è uno sport semplice a cui possono giocare tutti. Vero
e condivisibile.
Aggiungiamo un minimo di agonismo a
questo sport spesso accusato di essere una pratica da “femminucce”?
Allora lasciatemi dire che tutti
possono giocarla, ma non tutti possono giocarla bene.
Quello che mi chiedo oggi è: quali
abilità servono per giocare a pallavolo e come si fa a giocare
meglio degli altri?!?
Facciamo un passo indietro. Gli
elementi che caratterizzano ogni sport sono 3: tecnica, fisico,
testa. La pallavolo non fa eccezione.
La tecnica, tranne qualche fenomeno che
la possiede innata, è alla portata di tutti: nella pallavolo non ci
sono movimenti naturali e, conseguentemente, tutti devono costruirla
da zero. Chiarisco con un esempio il concetto del movimento non
naturale: se diceste ad un bambino di fare un salto non sognerebbe
mai di fare la classica rincorsa pallavolistica con lo stacco a 2
piedi quasi simultanei. Impossibile. Se diceste ad una bambina di
prendere al volo un pallone non si sognerebbe assolutamente di fare
un bagher....e potrei andare avanti ancora e ancora!
E il quadrato?
Platone associava il Quadrato al
Quattro. Secondo il grande pensatore il Quattro si riferisce alla
materializzazione delle idee...e in fondo cos'è la tecnica se non lo
sviluppo personale di un movimento ideale necessario a raggiungere
uno scopo?
In altre parole: tutti sappiamo cos'è un bagher, ma ognuno lo fa a modo suo o con il
suo “stile”. Non solo: uno stesso atleta può compiere tanti
bagher diversi tra loro perché adatta la sua tecnica alla situazione
particolare.
Sul discorso “fisico” la storia è
un po' diversa. Quando sento dire che la pallavolo non è uno sport
fisico perché non c'è contatto mi spunta sempre un mezzo sorriso,
soprattutto se parliamo di alto livello. Detto ciò, io uno scontro fisico con
Zaytsev o Sokolov & Co. ve lo sconsiglio...poi fate voi!
Ad ogni modo, le caratteristiche
fisiche minime per l'alto livello secondo me sono:
- statura elevata, ad esclusione dei liberi ovviamente (ma anche qui si potrebbe aprire una discussione legata a diverse correnti di pensiero)!
- Potenza
- Rapidità
- Elevazione (che potrebbe essere una conseguenza dei punti precedenti)
- Agilità, flessibilità e buone capacità propriocettive
- Discreta mobilità articolare
- Buona vista
- Ottime capacità anaerobiche
Troppe?? Beh, eccellere non è facile:
è roba per pochi e serve un fisico ben definito. A tal proposito: fin dall'antichità
il Quadrato rappresenta la squadratura della materia. In
altre parole, la regolarizzazione di quanto per sua natura sarebbe
rimasto informe e caotico. Questa figura è simbolo di definizione e
di delimitazione costruita: esattamente ciò a cui deve mirare un
atleta per affinare le sue capacità fisiche. Il corpo dev'essere
reso funzionale all'azione se si vuole eccellere.
Testa! Qui si potrebbe aprire un mondo.
La pallavolo non è altro che una partita a scacchi giocata a
velocità supersoniche. Provate a fare una partita a scacchi dandovi
massimo 10 secondi per ogni mossa: farete moltissime scelte
sbagliate. La pallavolo è qualcosa di simile: vince chi sbaglia
meno. Pensate che le azioni durano anche meno di 3 secondi! L'errore è inevitabile: se nessuno sbagliasse nulla la palla
non potrebbe mai cadere.
Utopia, ma non impossibilità.
Quali caratteristiche rientrano nel
concetto indefinito di “testa” necessario ad un atleta per
eccellere? Io ci metterei
- strategia
- motivazione
- obiettivo inteso sia in termini di prestazione che di risultato
- sopportazione di errore e fallimento
- concentrazione (serve sia per applicare la tecnica che la tattica)
- capacità di estraniarsi dal contesto. Nell'alto livello è necessario sia durante le partite che quotidianamente perché, altrimenti, la pressione del giudizio altrui diventerebbe schiacciante.
Tutti questi elementi hanno un
denominatore comune incredibilmente connesso ad uno dei significati
legati alla figura del quadrato: la stabilità, o l'equilibrio.
Il Quadrato è una figura antidinamica,
ancorata sui quattro lati, rappresenta l’arresto o l’istante
isolato, cioé le idee di stagnazione, di solidificazione e di
stabilizzazione.
Il quadrato sta ad indicare proprio la
stabilità, la concretezza e lo spazio che noi occupiamo. Tutti noi
cerchiamo la stabilità e la coerenza nelle nostre azioni. Quando ci
troviamo in un luogo che non sentiamo come “nostro” e non ci da
quella sensazione come di essere a “casa” proviamo smarrimento,
ci guardiamo intorno con aria confusa, incapaci di prendere
perfettamente il controllo della situazione. In una partita di
pallavolo il controllo e l'equilibrio sono continuamente necessari e
continuamente minati dall'avversario e da una serie
lunghissima di situazioni psicologiche in continua evoluzione: solo
una mente equilibrata e stabile può domarle ed eccellere.
Ultimo ma non meno importante, la pallavolo è uno sport
di squadra: se non si fa quadrato intorno all'obiettivo nessuno
potrà eccellere!
La cooperazione si basa sulla profonda
convinzione che nessuno riesca ad arrivare alla meta se non ci
arrivano tutti
(Virginia Burden)
Vi saluto con un consiglio personalissimo che può sembrare discordante con la frase appena scritta:
ricordatevi degli altri, preparatevi ed allenatevi per voi e per gli altri. L'”Io” è causa e conseguenza:
ricordatevi degli altri, preparatevi ed allenatevi per voi e per gli altri. L'”Io” è causa e conseguenza:
I risultati di un’organizzazione sono
i risultati dello sforzo combinato di ciascun individuo.
(Vince Lombardi)
Ps: se non avete ancora letto "Mia" cosa aspettate a farlo?
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