lunedì 19 giugno 2017

Non saremmo troppo liberi?

Libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono. Se un cittadino avesse il diritto di fare ciò che è proibito, non sarebbe libertà, perché chiunque altro vorrebbe avere lo stesso diritto.
(Montesquieu)

Nel mondo attuale per libertà s’intende la licenza, mentre la vera libertà consiste in un calmo dominio di se stessi. La licenza conduce soltanto alla schiavitù.
(Fëdor Michajlovič Dostoevskij)





Oggi farò ragionamenti a raffica su un ruolo della pallavolo che da quando è stato inventato crea interrogativi agli addetti ai lavori: il libero!

Per alcuni è il ruolo di chi non ha il fisico o è troppo basso per giocare a pallavolo come un giocatore normale. Per altri è il colpevole numero uno dello svilimento del ruolo del centrale. Alcuni ritengono sia una notevole variante tattica... potrei andare avanti così per ore, ma direi che può bastare.

In realtà per chi vive quotidianamente la palestra quelle che ho appena scritto sono solo chiacchiere. I punti principali di dibattito riguardano due aspetti:
1. specializzazione giovanile
2. “psicologia” del ruolo, cioè: a cosa serve e come far fruttare la presenza di questi rapidissimi nanerottoli che girano per il campo nel miglior modo possibile.


Apro una parentesi a proposito del concetto di “nanerottoli”. Ci tengo a fare due precisazioni per quel che riguarda almeno la serie A (A1 o A2 è indifferente):
- mediamente un libero è alto tra i 178 cm (io quest'anno ero tra i più bassi in A2 e questa è la mia altezza) e i 190 cm...considerando che la statura media in Italia per i maschi è 175cm siete sicuri nel dire che siamo bassi??? Parliamone....

- c'è stato un periodo, qualche anno fa, in cui si cercavano liberi alti in modo che potessero coprire un'area maggiore di campo limitando lo spostamento, che nell'alto livello, è spesso impossibile eseguire su tratti “lunghi” vista la velocità a cui viaggia il pallone.

Chiusa parentesi!




Tornando a noi.
Perché scrivere un post del genere?
Qualche giorno fa ho assistito alle finali nazionali giovanili under 18 a Fano: ho visto un episodio (ripetuto più volte) che mi ha fatto veramente irritare e non ho potuto fare a meno di ragionarci su. Per spiegare meglio il mio punto di vista premetto che io non conosco la storia dei gruppi che hanno partecipato alla competizione e quindi penso ai fatti proiettandoli su di me.

La scena:
Libero in zona in ricezione. Dall'altro lato del campo un buon battitore in salto che serve un pallone da 1 a 1 vicino la riga. Il libero svassoia il bagher verso l'esterno del campo. Ace. Cambio. Primo libero in panchina. Entra il secondo libero(mai visto in campo fino a quel momento) che ha la fortuna che il secondo servizio, pressoché identico al primo nello sviluppo, finisca out di 5 cm o poco meno.

Premesso che il primo libero stava giocando bene, la domanda è: perché non dare una correzione tecnica o un suggerimento tattico prima di sostituire? Esempi classici: alza la spalla esterna o fai un passettino più a destra.
La sostituzione dopo un errore a volte è necessaria, ma io credo che la questione stia un po' sfuggendo di mano agli allenatori per diverse ragioni:

A. è più semplice sostituire che correggere...e soprattutto è più semplice cambiare che faticare ad allenare
B. esempio dell'alto livello: purtroppo negli anni in cui le squadre che vincono usano il doppio libero (o come Trento anni fa o come la Lube quest'anno che addirittura usava il secondo al posto di uno schiacciatore) a cascata nelle giovanili aumenta la diffusione di questa pratica.

Purtroppo:

Non esistono piani giusti e piani sbagliati e non esistono regole migliori di altre. Esistono piani che vincono, e quelli stabiliscono le regole che gli altri, ingenuamente, adotteranno come regole giuste.
(Alessandro Baricco)

C. Il regolamento! Ebbene sì: polemizzo anch'io, sperando di incuriosire. Secondo regolamento il libero ha la maglia diversa per poter essere identificato dall'arbitro quando entra ed esce dal campo in quanto può farlo senza richiedere il cambio...e il nodo sta proprio qui! Mi chiedo: un giocatore verrebbe tolto con cotanta superficialità dal campo (vedi esempio sopra) se questo costasse uno dei 6 cambi a disposizione?? Non credo. Il fatto è che togliere il libero è troppo facile. A volte il cambio è più un gesto di stizza che una scelta tattica. Sto generalizzando volutamente, ovviamente, per rendere più chiara la problematica. In un ruolo che ha una psicologia delicata come quello del libero una cosa del genere non è mai molto produttiva. Per quel che riguarda l'uso dei due liberi anche qui vorrei aprire una parentesi che si ricollega al concetto del “cambio”. In certi casi è necessario avvicendare due persone nel ruolo, ma occhio all'effetto “libero” nel valutare i rendimenti:

- il libero di ricezione se sbaglia una sola palla rende imperfetta la sua prestazione che, conseguentemente, agli occhi di uno spettatore assume connotati negativi. Anche dal campo la difficoltà è proprio quella: se non commetti errori hai semplicemente fatto il tuo, altrimenti sei in difetto Peraltro ho scoperto che questo aspetto è molto sentito dai giovani liberi (è uno dei problemi principali dei giocatori di età bassa per loro stessa ammissione) mentre i veterani piano piano si stanno adattando seppur con fatica e ritrosia.

- il libero di difesa funziona al contrario: puoi sbagliare tutti i palloni, ma se ne prendi uno incominci a costruire una prestazione dall'effetto positivo.

Riassumendo: mentre il secondo costruisce una prestazione, l'altro non deve demolirla. Non so se vi sembra la stessa cosa, ma c'è un mondo di differenza riassumibile nei termini “positivo” e “negativo”: cambiare il primo perché sta avendo una prestazione che a sensazione sembra negativa col secondo che ne sta avendo una positiva potrebbe essere un errore o un colpo di genio su cui vi invito a riflettere bene. E' giusto fidarsi delle sensazioni, ma qui la storia è alquanto particolare e le sensazioni possono essere molto discordanti dalla realtà!




Detto ciò, ogni squadra ha la sua storia ed io vorrei solo provare a rispondere ai punti di cui in ordine sparso ho parlato sopra:

1. specializzazione: il problema quando "nacque" il libero fu che era un ruolo troppo specializzante. Adesso siamo arrivati ad avere due liberi nell'alto livello giovanile. Il mio consiglio personale è di non andare a specializzare ulteriormente un libero dandogli il ruolo di difensore o ricettore: oltre a diventare noioso per chi gioca non creeremo un giocatore completo. Sotto questo aspetto già di per sé il ruolo non aiuta: soprattutto ora che il libero deve anche essere un secondo alzatore in campo più cose si sanno fare e meglio è!

2. Copiare l'alto livello è un errore enorme. Conoscere l'alto livello è importante perché dobbiamo puntare, da allenatori, a creare anche quel tipo di giocatori. Riproporre pedissequamente in un under 18 quello che si fa in serie A è perfettamente inutile: bisogna programmare un cammino di crescita per arrivare in serie A a fare determinati esercizi o combinazioni.

3. Regolamento. Premetto che non ho bevuto anche se farò una proposta per poi riproporre quello che potrebbe sembrare il suo contrario.

Proposta A: inserire il cambio del libero “con paletta” tra i 6 cambi a disposizione dei coach. Giochi male. C'è uno in panchina che può far meglio. Ti accomodi. Easy. Succede per tutti. Il vantaggio è che obbliga sia il coach che il giocatore a dover pensare e cercare una soluzione per affrontare una situazione scomoda. Questo,  secondo me, porterebbe una maggior attenzione al problema anche in allenamento. Si perderebbe l'uso del doppio libero, però a livello giovanile forse si avrebbe un maggior focus sul ruolo.

Proposta B: cambi simili alla versione "Americana". Riporto di seguito dal libro delle regole NCAA poi aggiungo la mia proposta

USAV
15.6: a. Twelve substitutions are the maximum permitted per team per set. Substitution of one or more players is permitted at the same time.
b. A player in the starting line-up may leave the set and re- enter, but only in his/her previous position in the line-up (Exception 15.7).
c A substitute may enter a set in the position of a teammate in the starting line-up.
d. Unlimited individual entries by a substitute within the team’s allowable 12 substitutions are permitted. Each entry must be in the same position in the line-up.
e. More than one substitute may enter the set in each position.

A proposito: se siete curiosi qui potete leggere come funziona a livello regolamentare la pallavolo giovanile USA: NCAA MensVolleyball Rulebook

La mia proposta è: cambi liberi. 12 o infinite sostituzioni, ma di chiunque su chiunque senza l'obbligo di chiudere il cambio. Questo porta 2 conseguenze immediate (oltre a tante evoluzioni fantasiose che per non dilungarmi troppo eviterò di esplorare):

1. aumento della complessità tattica di una partita in quanto le rotazioni di inizio set delle due squadre potrebbero essere molto diverse da quelle di fine set.
2. egualitarismo nel cambio. Sicuramente questo porta una maggiore specializzazione, ma a tempo stesso tutti i ruoli e tutti i giocatori avrebbero lo stesso peso in campo: cambierebbe l'approccio psicologico al concetto di ruoli e probabilmente avremmo più giocatori open-minded abituati a entrare ed uscire senza farsi domande...per intenderci ci dirigeremmo verso qualcosa di simile a una partita di football americano!

PS: solo per difendere la categoria a spada tratta.... a differenza che in Italia, secondo il regolamento NCAA il libero può essere il capitano!! Il “può” è anche scritto in grassetto!


Per concludere l'unica cosa che ho capito dopo questi "ragionamenti" è che essere “liberi” non è poi così semplice.
Riprendendo la frase di Montesquieu con cui ho aperto il post torno a ribadire che, comunque vada, per essere liberi in una società, squadra o in un gruppo civile bisogna sottostare a delle regole che devono essere aiuto e ispirazione!

....credo proprio che di liberi, regole e libertà si discuterà ancora molto....

Nessun commento:

Posta un commento